uroflussometria
Specialisti
Dr. Andrea Boni

Uroflussometria

L’uroflussometria è un test che misura il volume minzionale, la velocità del flusso ed il tempo richiesto per effettuare la minzione.
A cosa serve la uroflussometria?
Il test è utile per la valutazione della funzionalità del tratto urinario e per verificare i risultati della terapia.
Come di effettua il test?
Si deve urinare in uno speciale water collegato ad un apparecchio di registrazione e di elaborazione dei dati. Si inizia ad urinare quando l’apparecchio è pronto per la registrazione. Quando la minzione è terminata l’apparecchio stamperà un referto con tutti i valori del flusso insieme ad un grafico della minzione.
Come ci si sente durante il test?
Il test comprende una minzione normale quindi il paziente non avrà nessun tipo di disagio.

L’uroflussometria comporta dei rischi?

Non ci sono rischi durante il test. L’esame viene svolto in completa privacy.
Preparazione dell’esame.
Per l’esecuzione dell’esame è necessario presentarsi con la vescica piena nella giusta quantità. Per questo, il paziente non dovrà urinare per un’ora prima, bevendo in quel lasso di tempo almeno mezzo litro d’acqua naturale. Vesciche troppo vuote o troppo piene non permettono di avere dei dati attendibili

Risultati dell’esame.

Il medico referterà l’esame e consegnerà la risposta subito dopo avere valutato il residuo post-minzionale con l’ecografia. Il referto comprende il flusso massimo (Qmax), il flusso medio (Qmed), il tempo minzionale, la quantità delle urine, il tempo al flusso massimo ed un tracciato o grafico che nell’ascissa presenta il tempo e, nell’ordinata, presenta la quantità di urina. I dati sono espressi in millilitri al secondo (ml/s).

Condizioni che possono alterare il flusso normale.

  • Ipertrofia prostatica benigna
  • Carcinoma vescicale
  • Carcinoma prostatico
  • Disfunzioni neurologiche della vescica
  • Infezioni urinari ricorrenti
I risultati verranno valutati insieme alla sintomatologia ed all’esame fisico del paziente.
Il medico comunicherà al paziente se occorrerà effettuare ulteriori accertamenti.

Di norma, i medici prescrivono un esame urodinamico in presenza di sintomi o condizioni, quali: incontinenza urinaria, minzione frequente, minzione dolorosa, difficoltà nel dare avvio alla minzione, difficoltà nello svuotare completamente la vescica, presenza di un’infezione del tratto urinario ecc.

 

La valutazione strumentale della minzione con l’esame urodinamico può mettere in evidenza:

– Iperattività detrusoriale
Quando è presente dissinergia vescico-sfinterica, la cui conseguenza è l’incontinenza urinaria associata a ritenzione incompleta, possiamo proporre diversi tipi di trattamento: farmacologico o combinato.
Ipocontrattilità detrusoriale (nel 20% dei casi), con iposensibilità detrusoriale, ovvero incapacità a percepire la distensione vescicale durante il riempimento, con conseguente scarsa percezione dello stimolo.
– Vescica areflessica acontrattile. In questi casi, generalmente in fase avanzata, il trattamento di scelta è il cateterismo intermittente. Modalità di esecuzione della procedura e all’accettazione della stessa. Per i casi più gravi o in cui non fosse possibile procedere al cateterismo intermittente è necessario valutare il posizionamento di un catetere vescicale a permanenza.

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